Chiusi, l'antica capitale etrusca
Assapora l'aria etrusca fra le vie della città che ha visto nascere la leggenda del re etrusco Porsenna
BORGHI E CITTÀ
Alessio e Sonia
3/17/20252 min leggere


A pochissimi minuti di auto dal nostro agriturismo è possibile visitare Chiusi, una città affascinante nella Toscana, ricca di storia e cultura.
Tra le sue attrazioni principali c'è il suggestivo Lago di Chiusi, un luogo ideale per passeggiate panoramiche e pic-nic immersi nella natura. La città è famosa anche per le sue feste tradizionali, come la celebre "Festa della Strozzalina" e il "Palio de' Rioni", dove i quartieri locali competono in giochi e sfilate.
Chiusi ospita anche interessanti reperti etruschi nel Museo Nazionale Etrusco, una vera gemma per gli amanti della storia. Un'altra curiosità riguarda il sistema di cunicoli sotterranei, noto come "la città sotterranea", che racconta il passato misterioso di questo luogo. Chiusi è dunque una meta imperdibile per chi desidera esplorare la bellezza e la tradizione toscana.


Dante Alighieri parla di Chiusi nel XVI canto del Paradiso, ai versi 73-78, della Divina Commedia:
“Se tu riguardi Luni ed Urbisaglia
come son ite e come se ne vanno
di rietro ad esse Chiusi e Sinigallia,
udir come le schiatte si disfanno,
non ti parrà cosa nuova né forte
poscia che le cittade termine hanno!”.
Una leggenda sul suo famoso lago, detto anche Chiaro di Chiusi, o come era chiamato dagli antichi chiusini “Chiaro di luna”, ci racconta che nelle sue acque, durante le notti serene, venisse a specchiarsi la bella dea del cielo, che i latini chiamavano Noctiluca e gli etruschi Tiu.
I Canopi conservati nel museo etrusco, vasi con coperchio a forma di testa umana o animale, usati per il seppellimento delle ceneri del defunto, prendono il nome dai contenitori egizi nei quali erano conservate le viscere dei defunti imbalsamati. Solo a Chiusi però questi ebbero lo sviluppo particolare della forma antropomorfa. Nel nostro dialetto, la parola canopo, o meglio, canopio, è usata per indicare una persona fisicamente brutta o dal volto non proprio attraente.
Nel museo etrusco è visibile una bella collezione di ceramica greca, databile dalla seconda metà del VI all’inizio del V secolo a.c.. Tali materiali furono rinvenuti nelle tombe attorno a Chiusi e testimoniano quale grado di sviluppo raggiunsero gli scambi commerciali di questa città in quel periodo.
Molti studiosi di etruscologia sono concordi nell’affermare che a Chiusi fossero tagliate ed incise anche le pietre dure. Questo sarebbe confermato dalla molteplicità dei ritrovamenti, specialmente degli “scarabei”, rinvenuti in abbondanza in tutto il suo vasto territorio.