
Borghi e terme naturali in Val d'Orcia
L'itinerario dove la Val d'Orcia ti regala panorami dall'alto e relax nell'acqua calda
Immagina di salire su una fortezza a 896 metri, con la Val d'Orcia distesa sotto di te come un quadro vivente. Poi di camminare tra borghi medievali dove il tempo si è fermato, con viuzze di pietra e piazze che sembrano set cinematografici. E infine di immergerti in acque termali fumanti a 48°C, dentro vasche naturali scavate dal tempo nella roccia bianca di un bosco incantato.
Questo itinerario unisce il meglio della Val d'Orcia: fortezze panoramiche che dominano la valle, borghi autentici fuori dalle rotte turistiche e terme libere dove l'acqua calda sgorga dalla terra. Da Radicofani con la sua torre imponente visibile da chilometri, passando per Castiglione d'Orcia e l'inespugnabile Rocca di Tentennano, fino alle acque termali di Bagno Vignoni e Bagni San Filippo con la celebre Balena Bianca.
Il percorso ha una logica precisa: si inizia dall'alto, con le fortezze e i panorami, e si scende gradualmente verso le terme. Bagni San Filippo è l'ultima tappa — perché una volta che ti immergi nell'acqua calda e ti godi il relax, non hai voglia di risalire in macchina sporca di fango termale per visitare altri borghi. Meglio godersi il bagno come gran finale e poi tornare al Podere puliti e rilassati.
Un giorno tra storia, panorami mozzafiato e acque che sgorgano dal cuore della terra.
La Val d'Orcia che non ti aspetti.
Val D'Orcia tra borghi panoramici e terme naturali
Il percorso disegna un arco nella Val d'Orcia meridionale, partendo dal Podere Grotta Antica verso sud. Prima si sale a Radicofani, il borgo più alto della valle con la sua fortezza medievale che domina il paesaggio. Poi si scende verso Castiglione d'Orcia, con una deviazione alla Rocca di Tentennano e al borgo nascosto di Vignoni Alto. Si prosegue verso Bagno Vignoni con la sua iconica piazza d'acqua e il Parco dei Mulini. Infine, si conclude alle terme libere di Bagni San Filippo, perfette come ultima tappa per un bagno rigenerante prima del rientro.
TAPPA 1: RADICOFANI
La vedi da lontano, la Fortezza di Radicofani. È impossibile non notarla: una torre possente che svetta a 896 metri, il punto più alto dell'intera Val d'Orcia. Quando ci arrivi, capisci perché per secoli è stata contesa tra papato, Siena e Firenze — da quassù controlli tutto.
Il borgo si arrampica attorno alla rocca, un groviglio di vicoli in pietra che salgono verso la piazza principale. Al centro, la Chiesa di San Pietro del XIII secolo conserva splendide terrecotte robbiane e statue lignee, tra cui una Madonna con Bambino di Francesco di Valdambrino che merita la visita. Nei Giardini del Maccione trovi la statua di Ghino di Tacco, il "Robin Hood della Val d'Orcia" che nel 1297 si impossessò della fortezza e la usò come covo per i suoi atti di brigantaggio. Dante lo cita nella Divina Commedia, Boccaccio nel Decamerone — era famoso per non derubare completamente i malcapitati e addirittura graziare i più poveri.
Ma è salendo alla Fortezza che l'esperienza diventa indimenticabile. Il biglietto costa pochi euro e ti permette di camminare tra torrioni, bastioni e camminamenti restaurati. All'interno c'è il Museo del Cassero con reperti archeologici dall'età del Bronzo all'epoca etrusca. Ma il vero spettacolo è salire sulla torre: da lassù la vista spazia su tutta la Val d'Orcia, dal Monte Amiata alle Crete Senesi, fino al Lago di Bolsena e al Trasimeno. Lo sguardo può spingersi così lontano che sembra quasi di intuire la rotondità del pianeta.


📍 Il Consiglio del Podere
Se hai tempo, fai una passeggiata nel Bosco Isabella, un giardino romantico ed esoterico creato dalla famiglia Luchini tra fine Ottocento e Seconda Guerra Mondiale. Si estende per 2,5 ettari lungo le mura meridionali del borgo ed è un angolo di tranquillità fuori dal turismo di massa. E se è ora di pranzo, fermati alla Trattoria La Grotta in Piazza Sant'Agata — il locale è letteralmente ricavato dentro una grotta naturale in pietra. Specialità toscane come la ribollita e il coniglio alla francescana, atmosfera conviviale e prezzi onestissimi (20-35€). Un luogo dove il tempo si è fermato e la tradizione è ancora viva.
TAPPA 2: CASTIGLIONE D'ORCIA
Scendendo da Radicofani, il paesaggio cambia. Le colline si addolciscono, i calanchi lasciano spazio a vigneti e uliveti. Castiglione d'Orcia appare arroccato su un versante del Monte Amiata, con le sue case in pietra e mattoni che sembrano nascere dalla roccia stessa.
Il cuore del borgo è Piazza Il Vecchietta, dedicata al pittore e scultore Lorenzo di Pietro detto "il Vecchietta", nato qui nel 1412. La piazza ha una forma triangolare irregolare, lastricata con acciottolato di pietre non lavorate e tagliata da strisce di mattoni rossi. Al centro, un pozzo cinquecentesco in travertino. Tutto intorno, palazzi antichi con i loro colori caldi regalano scorci suggestivi. Alzando lo sguardo, vedi la Rocca Aldobrandesca che domina dall'alto — oggi è in rovina e chiusa per restauro, ma anche solo girandoci intorno ammiri i resti delle mura medievali che per secoli hanno difeso questo luogo strategico.
Da non perdere la Sala d'Arte San Giovanni, piccolo museo che custodisce opere di Simone Martini e del Vecchietta — tre splendide Madonne col Bambino che da sole valgono la visita. E la Chiesa di Santa Maria Maddalena, edificio romanico del XII secolo con la facciata del Duecento e un'abside semicircolare.


📍 Il Consiglio del Podere
Non fermarti qui. A meno di un chilometro, su uno sperone roccioso che sembra fuoriuscire dalla terra, si erge la Rocca di Tentennano. È una delle fortezze più affascinanti della Val d'Orcia: costruita nel XII secolo, è l'unica della valle a non essere mai stata espugnata. Oggi ospita mostre permanenti e temporanee, e dalla sua terrazza il panorama abbraccia tutta la Val d'Orcia e il Monte Amiata. Si racconta che qui soggiornò Santa Caterina da Siena, che proprio in questo luogo imparò a leggere e scrivere grazie a un miracolo.
Ai piedi della rocca, sul versante opposto a Castiglione, si trova il minuscolo borgo di Rocca d'Orcia — appena 34 abitanti. Il suo gioiello è la Piazza della Cisterna, con un'enorme cisterna ottagonale medievale definita nel Seicento "il più bel vaso che sia nello Stato di Siena" per la bontà della sua acqua. Le case si arrampicano lungo i vicoli in salita, creando un'atmosfera fuori dal tempo.
E se vuoi davvero sfuggire al turismo di massa, sali a Vignoni Alto — un borgo fortificato medievale raggiungibile solo a piedi (2,5 km da Bagno Vignoni), arroccato su una collina proprio sopra le terme. Stradine strette, case di pietra, chiesa romanica di San Biagio, e una vista panoramica sulla Val d'Orcia che toglie il fiato. Pochi lo conoscono, ed è proprio per questo che vale la deviazione.
TAPPA 3: BAGNO VIGNONI
Bagno Vignoni è un luogo unico al mondo. Non ha una piazza normale: ha una vasca. Una vasca rettangolare cinquecentesca (49x24 metri) che occupa l'intero centro del borgo, con acqua termale fumante a 52°C che sgorga da 1000 metri di profondità. Tutto intorno, le case, la chiesa di San Giovanni Battista, il Loggiato di Santa Caterina — perché Santa Caterina da Siena veniva qui a immergersi nell'acqua bollente per "mortificare la carne" (anche se a noi sembra più un piacere che una penitenza).
Lorenzo de' Medici amava ritirarsi qui per studiare e curarsi. Papa Pio II Piccolomini era un frequentatore abituale. L'acqua, ricca di sali minerali, è benefica per ossa, pelle e mucose. Ma oggi, per motivi di decoro pubblico, è vietato fare il bagno nella vasca centrale. Puoi guardarla, fotografarla, ammirare il vapore che si alza all'alba o al tramonto creando atmosfere magiche, ma non puoi immergerti.
L'acqua defluisce dalla piazza verso una ripida scarpata, dove si trova il Parco dei Mulini — un luogo di rara suggestione. Qui, nel Medioevo, furono scavati nella roccia quattro mulini ipogei che sfruttavano l'energia dell'acqua termale. Grazie alla portata costante della sorgente, funzionavano anche d'estate quando gli altri mulini della zona si fermavano. Oggi puoi visitarli, camminando lungo il sentiero che costeggia i gorelli (piccoli canali) e le vasche di accumulo, ammirando le concrezioni calcaree bianche create dai depositi minerali dell'acqua.
Lungo la scarpata ci sono vasche naturali e artificiali dove l'acqua si raccoglie. Sembrano invitanti, ma attenzione: dal 2010 la balneazione è vietata con multe da 25 a 500 euro. La segnaletica è quasi assente e molti continuano a farci il bagno ignorando il divieto, ma il rischio c'è.


🌲 Il consiglio del Podere
Se vuoi davvero fare un bagno termale a Bagno Vignoni nella legalità totale, prosegui verso la piscina naturale poco più in basso, dove non sussistono divieti. Le piante lacustri mantengono l'acqua limpida e gli scalini ti aiutano nella discesa. Però ti avviso: qui l'acqua è fredda! Non è termale come quella delle vasche sopra, quindi se cerchi il calore devi puntare direttamente all'ultima tappa. In alternativa, Bagno Vignoni ha tre stabilimenti termali a pagamento (Terme Spa & Resort, Terme Hotel La Posta, Terme Hotel Adler) dove puoi goderti le acque calde in tutta sicurezza e comfort.
TAPPA 4: BAGNI DI SAN FILIPPO
Questa è la tappa finale. Il gran finale. E c'è un motivo preciso: qui puoi davvero fare il bagno nelle terme libere, senza divieti e senza multe. Ma soprattutto, una volta che ti immergi nell'acqua calda e ti godi il relax, non hai voglia di risalire in macchina sporca di fango termale per visitare altri posti. Meglio concludere qui, lasciarsi coccolare dall'acqua a 48°C, e poi tornare al Podere puliti e rilassati.
Bagni San Filippo è un minuscolo borgo alle pendici del Monte Amiata. Pochi abitanti, un bar, una chiesa. E un bosco magico dove scorre un fiume caldo. Le acque termali sgorgano dalla montagna e fluiscono nel Fosso Bianco, creando un paesaggio da favola di bianche formazioni calcaree, cascatelle e vasche naturali.
Parcheggi lungo la strada principale (parcheggio a pagamento, circa 10€ per la giornata — ci sono anche alcuni parcheggi gratuiti ma sono pochi e si riempiono subito). Da lì, bastano pochi minuti a piedi lungo un sentiero nel bosco per arrivare alle prime pozze. L'odore di zolfo ti guida — impossibile sbagliare strada.
Le prime vasche che incontri hanno acque trasparenti e calde, ma in scarsa quantità — sufficienti per tenerle tiepide, ma non per un vero bagno rilassante. Prosegui lungo il sentiero che costeggia il torrente, e dopo qualche minuto ti trovi davanti a uno spettacolo che lascia senza parole: la Balena Bianca.
È un enorme blocco di calcare bianco — circa 30 metri di lunghezza — formato dai sedimenti depositati dalle acque termali nel corso dei secoli. La forma ricorda davvero la bocca di una balena, da cui il nome. Qui scorrono le acque più calde (48°C alla sorgente, che si raffreddano leggermente scendendo ma restano piacevolissime anche in inverno). Sotto la cascata, trovi vaschette naturali scavate nella roccia dove puoi immergerti completamente. Spesso i visitatori creano piccole vasche improvvisate con pietre, rami e foglie — i depositi calcarei le cementificano rapidamente rendendole impermeabili. Sul fondo si depositano fanghi termali preziosi per trattamenti di pelle e corpo.
La quantità e il percorso dell'acqua cambiano frequentemente, trasformando lo scenario con nuove forme e colori. D'inverno, le acque termali si mescolano a quelle piovane ricche di materiale organico o minerale, creando sfumature sul verde o marrone rossiccio. Quando il sole è alto, i suoi raggi illuminano la Balena Bianca facendo brillare i cristalli di calcare in modo quasi accecante — uno spettacolo da non perdere.


📍 Il Consiglio del Podere
Arriva al mattino presto o verso il tramonto. D'estate Bagni San Filippo può essere molto affollato, soprattutto nei weekend. All'alba o al calar del sole trovi meno gente e un'atmosfera ancora più magica. Porta con te costume, asciugamano, acqua da bere e scarpe comode — il sentiero può essere fangoso, soprattutto dopo la pioggia. E ricorda: qui l'acqua è davvero calda anche in pieno inverno, quindi questa esperienza è perfetta in ogni stagione. Non dimenticare la macchina fotografica: la Balena Bianca sotto la luce giusta è uno dei luoghi più fotogenici della Toscana.
🗺️ Come Organizzare la Giornata
Dal Podere Grotta Antica parti in direzione sud verso Radicofani (30 minuti). Dedica la mattinata alla fortezza e al borgo, poi scendi verso Castiglione d'Orcia (10-15 minuti). Visita il borgo, la Rocca di Tentennano e, se hai tempo, fai la deviazione a Vignoni Alto. Da Castiglione prosegui per Bagno Vignoni (10 minuti) — qui fermati per ammirare la piazza d'acqua e fare una passeggiata al Parco dei Mulini. Infine, concludi la giornata a Bagni San Filippo (18 km, 20 minuti da Bagno Vignoni) dove puoi rilassarti nelle terme libere. Il rientro al Podere richiede circa 35-40 minuti. L'intero percorso è gestibile comodamente in una giornata, con tempo per godersi ogni tappa senza fretta. L'importante è lasciare Bagni San Filippo come ultima fermata — una volta immerso nell'acqua calda, non avrai voglia di visitare altri posti.
INFO PRATICHE
📍 Distanza dal Podere
Chiusi → Radicofani: 30 minuti (28 km)
Radicofani → Castiglione d'Orcia: 10-15 minuti
Castiglione d'Orcia → Bagno Vignoni: 10 minuti
Bagno Vignoni → Bagni San Filippo: 20 minuti (18 km)
Bagni San Filippo → Podere Grotta Antica: 35-40 minuti
⏱️ Da sapere
Costume e asciugamano obbligatori per Bagni San Filippo
Scarpe comode (i sentieri possono essere fangosi)
Porta acqua da bere
Bagno Vignoni: terme libere VIETATE (multe 25-500€), piscina naturale in basso legale ma fredda
Bagni San Filippo: terme libere LEGALI e caldissime
Radicofani: castello chiuso alcuni giorni (verificare orari)
🌅 Il momento perfetto
Primavera (aprile-maggio): La Val d'Orcia esplode di verde brillante e fiori. Le temperature sono perfette per camminare e le terme sono piacevolissime. Meno turisti rispetto all'estate.
Estate (giugno-agosto): Può fare caldo durante il giorno, ma le terme sono perfette per rinfrescarsi. Bagni San Filippo è più affollato nei weekend — meglio andarci al mattino presto o verso sera. I borghi sono vivaci con eventi e sagre.
Autunno (settembre-ottobre): I colori caldi della vendemmia rendono il paesaggio ancora più suggestivo. Temperature ideali, meno folla, atmosfera tranquilla. Uno dei periodi migliori.
Inverno (novembre-marzo): Le terme fumanti con il freddo creano un'atmosfera quasi mistica. I borghi sono deserti, più autentici. La nebbia avvolge la Val d'Orcia regalando scenari da quadro. Porta vestiti pesanti per i borghi, ma in acqua a 48°C starai benissimo anche con la neve.
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La Val d'Orcia ti aspetta. Borghi panoramici, fortezze medievali e acque termali fumanti in mezzo al bosco. Un'esperienza che unisce storia, natura e relax.
