
Tour delle Terre Alte
Monte Amiata: Nelle Terre Alte tra Borghi, Faggi e Cieli Infiniti
Quando la Val d'Orcia si arrampica verso il cielo e i colori caldi delle colline lasciano spazio al verde profondo dei boschi, sei arrivato nel regno del Monte Amiata. L'antico vulcano spento che da 1738 metri domina la Toscana meridionale non è solo una montagna: è un mondo di borghi medievali arroccati su rocce di trachite, faggete centenarie dove il silenzio ha il suono del vento tra le foglie, sorgenti d'acqua purissima che dissetano intere città. Qui l'aria profuma di castagni e funghi, le abbazie millenarie custodiscono storie di re longobardi, e in ogni borgo si respira l'orgoglio di chi ha saputo vivere della montagna senza mai piegarla.
Tre borghi autentici, sentieri che attraversano la faggeta più vasta d'Europa, e una piccola azienda familiare che trasforma le bacche di rosa canina in confetture da colazione memorabile.
Il richiamo della montagna madre
L'itinerario percorre le pendici e la vetta del Monte Amiata tra provincia di Siena e Grosseto, toccando tre borghi storici e lasciando spazio per immergersi nei boschi della montagna. Da Abbadia San Salvatore, il paese più grande e porta d'accesso alla vetta, si scende verso Santa Fiora, il borgo dell'acqua con la sua famosa Peschiera. Da lì, risalendo verso nord-est, si raggiunge Vivo d'Orcia, piccola frazione dove le sorgenti cristalline nascono nel cuore della foresta. Tra un borgo e l'altro, la montagna offre sentieri che attraversano castagneti secolari e la spettacolare faggeta, con panorami che nelle giornate limpide spaziano dal Gran Sasso agli Appennini, dalla Maremma all'Arcipelago Toscano.
TAPPA 1: ABBADIA SAN SALVATORE
Abbadia San Salvatore è il borgo più grande del Monte Amiata, appollaiato a 800 metri di altitudine. Il suo nome deriva dall'Abbazia del Santissimo Salvatore, fondata secondo la leggenda nel 743 dal re longobardo Ratchis dopo un'apparizione della Trinità sopra un abete bianco. L'abbazia domina il centro storico con la sua facciata imponente affiancata da due torri. All'interno, la cripta romanica del VII secolo è un gioiello: 32 colonne con capitelli tutti diversi, decorati con animali, piante e motivi geometrici. Qui fu custodita per secoli la Bibbia Amiatina, la più antica copia manoscritta completa della Bibbia in latino, oggi conservata a Firenze.
Il borgo medievale si snoda in viuzze strette e pittoresche che conservano l'atmosfera antica. Da non perdere il Parco Museo Minerario, che racconta la storia delle miniere di mercurio che dal 1800 fino agli anni '70 resero Abbadia un centro industriale tra i più importanti al mondo. Si può percorrere un tratto di galleria su un vagone da minatori e vedere gli strumenti d'epoca. Se visiti Abbadia in inverno, la vigilia di Natale vivi la spettacolare Fiaccole: enormi cataste di legna a forma piramidale vengono accese contemporaneamente alle 18:00 del 24 dicembre, illuminando l'intero paese in una celebrazione unica che richiama migliaia di visitatori.


📍 Il Consiglio del Podere
Prima di salire verso la vetta, fermati in uno dei forni del paese per assaggiare la Ricciolina, il dolce tipico di Abbadia. È una torta di pastafrolla farcita con crema al cioccolato, nocciole e meringa: energia pura per affrontare i sentieri della montagna. E se il vino ti ha accompagnato fino a qui, sull'Amiata respira l'aria di montagna e preparati a panorami che ti faranno dimenticare le colline.
TAPPA 2: SANTA FIORA
Scendendo dal versante senese a quello grossetano incontri Santa Fiora, uno dei Borghi più Belli d'Italia con Bandiera Arancione del Touring Club. Arroccato su uno sperone di trachite, Santa Fiora è il "paese sull'acqua": qui nasce il fiume Fiora, che sgorga proprio sotto il borgo. La Peschiera è il cuore del paese: una grande vasca quattrocentesca circondata da un parco all'inglese, con alberi secolari che si riflettono nell'acqua cristallina. Fu creata dagli Aldobrandeschi per l'allevamento delle trote, poi trasformata in giardino nobiliare dagli Sforza Cesarini. Passeggiare lungo i suoi sentieri è un'esperienza di pace assoluta.
Accanto alla Peschiera, la piccola Chiesa della Madonna della Neve nasconde una meraviglia: il pavimento in vetro che permette di vedere la sorgente del Fiora scorrere proprio sotto i piedi. Un'emozione rara, vedere l'acqua che nasce dalla roccia vulcanica e inizia il suo viaggio verso la Maremma. Nel centro storico, diviso in tre terzieri medievali, si erge il Palazzo Sforza Cesarini con la sua imponente Torre dell'Orologio. Al suo interno, il Museo delle Miniere di Mercurio racconta la storia mineraria del Monte Amiata. La Pieve delle Sante Flora e Lucilla custodisce una delle collezioni di terrecotte robbiane più importanti al mondo.


📍 Il Consiglio del Podere
Se hai tempo, prenota la visita guidata alla Galleria delle Sorgenti del fiume Fiora (620 metri sotto terra dove l'acqua esce dalla roccia con fragore impressionante). E mentre passi per Santa Fiora, cerca i prodotti de La Rosa Amiantina nei negozi del borgo: sono gli stessi che serviamo a colazione, confetture di rosa canina raccolte a mano su queste montagne. Se vuoi conoscere direttamente chi le produce, te lo raccontiamo nell'esperienza speciale.
TAPPA 3: VIVO D'ORCIA
Risalendo verso nord-est, a oltre 1000 metri di altitudine, si raggiunge Vivo d'Orcia, una piccola frazione di Castiglione d'Orcia immersa nei boschi. Il nome dice tutto: qui il torrente Vivo nasce da sorgenti purissime che dal 1914 alimentano l'acquedotto di Siena. L'Eremo del Vivo, in località Contea, è ciò che resta dell'antico monastero camaldolese fondato nel 1004 da San Romualdo. Il monastero fu trasformato nel XVI secolo nel maestoso Palazzo Cervini, progettato probabilmente da Antonio da Sangallo il Giovane, quando il papa Paolo III cedette i terreni al cardinale Marcello Cervini (futuro papa Marcello II, in carica solo 22 giorni).
La vera perla però è l'Ermicciolo, una piccola chiesa romanica nascosta nel bosco di castagni, proprio accanto alle sorgenti del Vivo. L'edificio del VII secolo, con la sua facciata decorata a scacchiera in roccia vulcanica di diverse tonalità e l'abside con arcatelle pensili, è di una bellezza disarmante nella sua semplicità. Il sentiero che collega l'Eremo all'Ermicciolo attraversa una piccola valle con cascate, grotte (rifugio partigiano durante la guerra) e il grazioso Ponte degli Innamorati. L'acqua sgorga dalla roccia con energia, creando uno spettacolo che riconcilia con i ritmi della natura.


🌲 Il consiglio del Podere
Vivo d'Orcia è un villaggio piccolissimo ma autentico. Se arrivi in primavera o estate, vedrai l'acqua che scorre ovunque, creando un'atmosfera quasi alpina nel cuore della Toscana. L'aria qui è frizzante anche a luglio, e il silenzio è rotto solo dal suono dell'acqua. Perfetto per chi cerca un angolo di montagna vera, lontano da tutto.
NATURA: I Sentieri e la Faggeta del Monte Amiata
Il Monte Amiata non è solo borghi: è una montagna da camminare. La faggeta che dalla vetta (1738 metri) scende fino ai 1000 metri è considerata tra le più estese d'Europa. In primavera e estate, le chiome dense creano zone d'ombra dove il terreno è pulito e facile da percorrere. In autunno, i colori vanno dal verde al giallo oro al rosso fuoco in una sinfonia cromatica. I faggi più vecchi hanno 4 secoli e raggiungono i 40 metri d'altezza. Sotto i 1000 metri iniziano i castagneti secolari, con alberi che producono il famoso Marrone del Monte Amiata IGP.
I sentieri sono numerosi e ben segnalati, per tutti i livelli. Il Sentiero della Pista di Fondo (5 km, 65m dislivello) parte dal Primo Rifugio Amiatino e attraversa la faggeta con facilità, perfetto anche per famiglie. Il Sentiero di Rigale (5 km, 330m dislivello) sale attraverso fossi e boschi fino al Pian della Pescina. Per i più allenati, il Sentiero di Capomacchia (22 km, 700m dislivello) è impegnativo ma regala panorami spettacolari sulla Maremma e permette di raggiungere la vetta. Dalla cima, nelle giornate limpide, lo sguardo spazia su tutta l'Italia centrale: dal Gran Sasso ai Sibillini, dal lago di Bolsena al mare. Sotto i tuoi piedi, la montagna madre che per secoli ha nutrito le comunità con i suoi boschi, le sue acque, i suoi frutti.


📍 Il Consiglio del Podere
Se non sei un escursionista esperto, il Sentiero della Pista di Fondo è perfetto: facile, panoramico, immerso nella faggeta. Porta una giacca anche in estate (in quota rinfresca), scarpe da trekking, e goditi il silenzio del bosco. E se ami la mountain bike, al Prato delle Macinaie trovi un bike park attrezzato per downhill.
✨ ESPERIENZE SPECIALI - La Rosa Amiantina: Dal Bosco alla Colazione
Quelle confetture che spalmi a colazione sul pane di Sonia hanno una storia. Nascono sul Monte Amiata, dalle mani di una piccola azienda agricola familiare che si chiama La Rosa Amiantina. Raccolgono a mano le bacche di rosa canina dai cespugli spontanei che crescono ovunque sull'Amiata - nei campi, lungo i sentieri, ai margini dei boschi. La rosa canina è quella pianta che vedi ovunque in montagna, con i fiori rosa chiaro in primavera e le bacche rosse in autunno. Bacche preziose, concentrate di vitamina C naturale, che in passato erano cibo essenziale per le famiglie contadine della montagna.


La Rosa Amiantina non si limita a raccoglierle: le lavora con cura artigianale, toglie semi e peluria, essicca la polpa a bassa temperatura per mantenere tutte le proprietà, e la trasforma in confetture extra, miele addizionato di polvere pura di rosa canina, tisane, e la famosa polvere 100% da aggiungere a frullati e yogurt. Ogni prodotto è fatto con rispetto della natura e dei suoi tempi, senza conservanti né aromi aggiunti. Il risultato? Le confetture più buone che abbiamo mai assaggiato, dicono sempre gli ospiti. Se passando per Santa Fiora o Abbadia vedi i loro prodotti nei negozietti del borgo, sono quelli. Prodotti dimenticati che una famiglia ha scelto di riportare in vita, con un pizzico di innovazione ma sempre con i piedi ben piantati nella terra dell'Amiata.
Nota: La Rosa Amiantina ha sede ad Abbadia San Salvatore. Per informazioni su visite o acquisti diretti, chiedi a noi: sono nostri cari amici e fornitori.
INFO PRATICHE
📍 Distanza dal Podere
- Abbadia San Salvatore: 26 km (30 minuti)
- Santa Fiora: 35 km (40 minuti)
- Vivo d'Orcia: 40 km (45 minuti)
Tra le tappe:
- Abbadia San Salvatore - Santa Fiora: 9 km (12 minuti)
- Santa Fiora - Vivo d'Orcia: 18 km (20 minuti)
- Vivo d'Orcia - Abbadia San Salvatore: 15 km (18 minuti)
Informazioni pratiche:
- Parcheggi: Gratuiti in tutti i borghi, segnalati all'ingresso
- Percorrenza giornata: L'itinerario completo richiede una giornata intera (9:00-18:00 circa). Se vuoi fare trekking, dedica almeno mezza giornata solo ai sentieri
- Sentieri: Ben segnalati, mappe scaricabili con app "Abbadia S.S. 3.0" o su sito Amiata Runners
- Abbazia Abbadia: Aperta tutti i giorni, cripta visitabile (ingresso libero, offerta)
- Museo Minerario Abbadia: Sabato e domenica 10-12 / 16-19, luglio-agosto anche altri giorni
- Peschiera Santa Fiora: Accesso con piccola donazione
- Ermicciolo Vivo d'Orcia: Sempre accessibile (è all'aperto)
- Difficoltà sentieri: Da facile (Pista Fondo) a impegnativo (Capomacchia, Vetta)
⏱️ Da sapere
- Abbigliamento: Anche in estate porta un pile o giacca a vento per la vetta e i sentieri in quota. Scarpe da trekking se vuoi camminare nella faggeta
- Timing: Inizia da Abbadia al mattino (visita abbazia e borgo), prosegui verso Santa Fiora per pranzo, dedica il pomeriggio a Vivo d'Orcia e magari un sentiero breve. Se preferisci il trekking, salta un borgo e dedica mezza giornata ai sentieri
- Sentieri: Il Sentiero della Pista di Fondo è il più semplice per assaggiare la faggeta senza fatica. Se sei allenato, il Sentiero di Capomacchia ti regala emozioni forti
- Acqua: Porta borraccia: puoi riempirla alle fontane di tutti i borghi (acqua purissima di sorgente)
- Prodotti locali: Castagne, funghi porcini (in stagione), Marrone del Monte Amiata IGP, formaggi pecorini, olio di Olivastra Seggianese DOP. E ovviamente la Ricciolina di Abbadia
- Cibo: Piatti tipici da cercare: acquacotta (zuppa di verdure), pici all'aglione, cinghiale con polenta, zuppa di funghi in crosta. In estate, salumi e formaggi locali per un picnic in quota
- Per famiglie: L'Amiata è perfetta per i bambini. Sentieri facili, borghi da esplorare, aria fresca. Il Parco Museo Minerario ad Abbadia li affascinerà (trenino in galleria!)
- Inverno: Se viene neve, gli impianti sciistici sono al Primo Rifugio Amiatino (sci alpino) e lungo la Pista di Fondo (sci nordico). Ciaspolate nella faggeta innevata indimenticabili
🌅 Il momento perfetto
Primavera (Marzo-Maggio): Il risveglio del bosco. I faggi mettono le prime foglie verde brillante, i prati si riempiono di fiori selvatici, le sorgenti gorgogliano al massimo della portata. Temperature fresche perfette per camminare (10-18°C). Rosa canina in fiore a maggio. Ideale per trekking e fotografia naturalistica.
Estate (Giugno-Agosto): La stagione perfetta. Mentre in pianura si soffoca, l'Amiata offre temperature gradevoli (20-25°C in quota, anche meno all'alba). La faggeta è un rifugio fresco anche nelle ore centrali. I borghi si animano con sagre e concerti. Ideale per respirare aria pulita, camminare senza sudare, e godersi tramonti infiniti dalla vetta.
Autunno (Settembre-Novembre): Lo spettacolo dei colori. La faggeta diventa un caleidoscopio di gialli, arancioni, rossi. I castagneti regalano le prime castagne. È tempo di funghi porcini (cercatori silenziosi nei boschi all'alba). Temperature ancora miti fino a ottobre, poi più fresche. Sagre della Castagna e del Fungo a Santa Fiora e Abbadia. Luce autunnale magica per fotografia.
Inverno (Dicembre-Febbraio): L'Amiata diventa montagna bianca. Possibilità di neve anche nei borghi, sicura in vetta dove funzionano gli impianti sciistici (sci alpino e fondo). Le Fiaccole di Natale ad Abbadia (24 dicembre) sono un'esperienza unica. La faggeta sotto la neve è fiabesca. Camini accesi, aria gelida, silenzio totale. Temperature rigide (0-8°C), ma il fascino della montagna autentica. Ideale per chi ama l'inverno vero.
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